domenica 12 novembre 2017

LE FIABE DAL RACCONTO ALLA SCENA



La casa ideale delle fiabe

Il teatro è un luogo in cui si entra in una realtà altra e si può rappresentare anche l’impossibile. Per questo è una casa ideale per le storie dell’immaginario, in particolare per le fiabe.

Mettere in scena un racconto di fantasia non è un’impresa difficilissima, anzi: c’è già un intreccio, una struttura, i personaggi e, spesso, ci sono già dei dialoghi.


Dal racconto al teatro

Il passaggio dal racconto al teatro impone subito la scelta tra discorso diretto e indiretto.

La figura del narratore risolve facilmente alcuni problemi: i salti di tempo e di luogo, gli scenari difficili da ricreare e le situazioni complesse da riproporre sul palcoscenico.
Naturalmente si può risolvere la messinscena di fiabe anche senza ricorrere al narratore.
Gli espedienti sono tanti: uno è affidare determinate parti narrative a personaggi inventati di sana pianta, che abbiano, appunto, una funzione narrativa indiretta.
Per esempio: in Cappuccetto Rosso, se è difficile rappresentare alcuni passaggi (il lupo che mangia la nonna e la bambina, il cacciatore che le fa uscire dalla pancia del lupo) si possono utilizzare fiori o alberi parlanti che, divenuti personaggi di commento, raccontino al pubblico le fasi non visualizzabili. Immaginiamo l'albero che racconta la scena vedendola dalla finestra: «Cappuccetto Rosso è vicina alla nonna, molto vicina... non è la nonna, è il lupo! E se la mangia!»
Il ricorso a personaggi, diciamo così, minori è molto frequente nei film d’animazione. Pensiamo a quelli famosissimi della Walt Disney: il granchio della Sirenetta, il candelabro de La Bella e la Bestia, i topolini di Cenerentola...


Improvvisazioni guidate

Si può anche scegliere di saltare la fase della riscrittura della fiaba in forma dialogica, basando la preparazione dello spettacolo sulle improvvisazioni guidate. È un lavoro molto interessante e arricchente, utilissimo sia per i bambini, sia per i grandi.
Il regista-animatore deve avere le idee piuttosto chiare per non disperdere inutilmente le energie.


L’identikit del personaggio
È importante, per una buona partenza, scegliere i partecipanti, gli attori adatti ai diversi ruoli fornendo loro le indicazioni necessarie per l’individuazione dei personaggi. Praticamente di ogni personaggio sdi dovrebbe fare un identikit:
le particolarità fisiche, gli atteggiamenti, il modo di parlare, i dati sul carattere.
Il lavoro individuale su ogni personaggio influirà moltissimo sul risultato generale, e questo migliorerà notevolmente il lavoro di gruppo.

E poi comunque vada... sarà un successo. 




Nessun commento:

Posta un commento

Pandemia: se lo spettacolo dal vivo non si può fare

«È stato molto bello ed alternativo realizzare a distanza la recita di fine anno. Con questa esperienza ho imparato molte cose, “non bisogna...