martedì 18 settembre 2018

IMPROVVISAZIONI D'AUTUNNO

Photo by Scott Webb from Pexels
Con l'inizio del nuovo anno scolastico, proviamo da subito a creare un laboratorio teatrale con i nostri bambini. Lo ripeterò all'infinito: a scuola non si dovrebbe pensare al teatro solo in vista delle recite natalizie o di fine anno, ma come un lavoro lungo e continuo, come uno spazio e un tempo i cui tutti possano esprimersi secondo la propria personalità, e affinare ed esercitare le proprie capacità comunicative e motorie. Possiamo cominciare da semplici improvvisazioni guidate (che non necessitano di alcuna attrezzatura tecnica), finalizzate a esercitare in particolare l'espressività corporea, la coordinazione del movimento, il ritmo. 

Piove non piove 

Ecco un gioco di gestualità e improvvisazione guidata, che propone ai bambini di mimare le reazioni a diverse situazioni meteorologiche.
S'invitano tutti a disporsi in ordine sparso in un ambiente abbastanza ampio e si chiede d'immaginare di essere in un grande prato. L'insegnante lancerà a voce alta, e con partecipazione, delle suggestioni: 

Insegnante: Oggi è una bella giornata di sole, che caldo! Ma che caldo! Improvvisamente: guardate lassù! Guardate! Stanno arrivando dei nuvoloni neri! Mmhh... E l'aria diventa più fresca... poi sempre di più... Che freddo fa ora! Ma... che succede... una goccia... due... sta piovendo! Un temporale, che paura! Al riparo, presto!!! Dove possiamo andare adesso? 

I bambini potranno reagire e intervenire anche con commenti e suggerimenti, sempre rimanendo dentro il gioco di questa situazione. Eventualmente si può mettere a loro disposizione un contenitore con oggetti e indumenti (sciarpe, ombrelli, telefono...). In più, l’insegnante può contribuire a far visualizzare le immagini usando anche suoni registrati o creati con oggetti. 

Le foglie morte 

Questa improvvisazione valorizza in particolare la gestualità corporea. Potrebbe efficacemente essere organizzata fornendo ai bambini delle grandi foglie ritagliate dal cartoncino, da tenere in entrambe le mani. Come sempre, l’insegnante dovrà interpretare i “comandi” in modo coinvolgente, incoraggiando così gli allievi a immedesimarsi nella situazione evocata. Per esempio:

Insegnante: Siamo le foglie degli alberi. In un giorno d'autunno, colorate di giallo o di rosso, ci stacchiamo dal ramo e dolcemente ci posiamo sulla terra. A volte però, un vento dispettoso ci fa volare via, ci fa girare intorno, prima lentamente... poi velocemente... sempre di più! Ci rincorriamo nell'aria fresca e umida con i nostri colori e tutte insieme facciamo una danza. Volteggiamo, giriam giriamo... prima siamo tutte vicine... poi lontane... Qualche volta salutiamo le nuvole che corrono alte nel cielo sopra di noi. E vediamo andare via le rondini, lontano lontano. E poi, quando il vento finisce di giocare con noi, scendiamo piano piano, dondolando, fino ad arrivare in terra, vicino alle radici dei nostri amati alberi. E qui, ci stendiamo per andare a dormire. 

Creare un personaggio e la sua maschera: il signor Autunno. 

Se volessimo creare un personaggio allegorico, per esempio l’Autunno, come potremmo immaginarlo in carne ed ossa? Quali le sue caratteristiche? E quale il suo vestito?
Si può ipotizzare un costume completamente di fantasia, costruito proprio sugli elementi della natura, oppure adattare un tipo di abbigliamento più consueto con dei rimandi alle caratteristiche del personaggio. 

Intanto partiamo dai colori: il rosso e il giallo delle foglie morte, il marrone dei rami che restano spogli, il grigio del cielo nebbioso... e quali accessori? Ombrello e galoches, per esempio. Una maschera solo facciale, invece, potrebbe essere realizzata in cartoncino, applicando intorno al tondo del viso foglie secche e rametti.

E se proprio abbiamo il chiodo fisso dello spettacolo di fine anno, possiamo utilizzare i risultati del lavoro delle improvvisazioni non solo sull'autunno, ma anche su tutte le altre stagioni, presentando al pubblico un'improvvisazione provata più volte (e quindi trasformata in una sorta di performance), sempre con l'intervento dell'insegnante e magari con l'arricchimento di semplici costumi e oggetti, possibilmente realizzati insieme ai bambini.

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